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Carrelli elevatori elettrici: la nuova frontiera per grandi carichi

carrelli elevatori elettrici per grandi carichi

Dal termico all’elettrico: scopri come i carrelli Linde serie 1279 e serie 1471 stanno cambiando la logistica pesante con potenza e sostenibilità.

Negli ultimi anni, il mondo della logistica e della movimentazione sta attraversando una trasformazione importante. Se, fino a poco tempo fa, i carrelli elevatori elettrici erano considerati adatti soltanto ad alcuni specifici contesti, oggi rappresentano una valida alternativa ai termici in tutti gli scenari

La tecnologia, infatti, ha compiuto progressi significativi, tanto da rendere i modelli elettrici di ultima generazione in grado di garantire prestazioni, affidabilità e autonomia. 

Eppure la domanda rimane: i carrelli elevatori elettrici possono davvero sostituire i termici in tutti gli ambiti, anche con turni intensivi e portate elevate?

La risposta è un po’ più articolata di un semplice sì o no. L’elettrico è sì già una realtà solida in molte situazioni, ma presenta ancora dei limiti che devono essere valutati con attenzione prima di un investimento.

Dal predominio del termico all’evoluzione elettrica

Per decenni i carrelli elevatori termici sono stati l’unica soluzione possibile per chi aveva bisogno di affrontare doppi turni, ambienti esterni e carichi pesanti. La loro autonomia permetteva di lavorare anche fino a 24 ore al giorno, coprendo senza problemi anche 3 turni consecutivi.

Gli elettrici, invece, non riuscivano in alcun modo a competere: le batterie al piombo installate richiedevano tempi di ricarica molto lunghi e offrivano un’autonomia limitata, con il rischio di fermare le operazioni nei momenti più critici. 

Per questo motivo, molte aziende hanno continuato a “ripiegare” sul termico, non tanto perché mancassero dei modelli elettrici performanti e adatti a svolgere l’attività, ma perché il nodo dell’autonomia restava irrisolto.

L’arrivo delle batterie al litio e di nuovi modelli ha cambiato le carte in tavola, aprendo nuove possibilità che prima erano impensabili.

Carrelli elevatori elettrici e grandi carichi: potenzialità e limiti

I carrelli elettrici di nuova generazione sono oggi perfettamente in grado di affrontare lavori impegnativi. La coppia immediata dei motori elettrici permette di movimentare carichi pesanti senza esitazioni, mentre sistemi idraulici evoluti garantiscono stabilità e sicurezza anche nelle condizioni più gravose.

A tutto questo si aggiunge un aspetto non secondario: la silenziosità. Un carrello elettrico permette di lavorare in ambienti chiusi senza rumore e senza emissioni, migliorando notevolmente la qualità delle condizioni di lavoro, specialmente in magazzini e stabilimenti chiusi. 

In più, la manutenzione è ridotta rispetto ai termici, con evidenti vantaggi economici sul lungo periodo. 

Non a caso, i carrelli elettrici vengono indicati tra le 3 innovazioni tecnologiche che stanno davvero rivoluzionando il settore: ne abbiamo parlato nell’articolo “Logistica efficiente: 3 innovazioni tecnologiche che stanno rivoluzionando (davvero) il settore dei carrelli elevatori”.

Insomma, silenziosi, potenti, puliti e più economici da mantenere: sembrerebbero i carrelli elevatori perfetti. 

Tuttavia però, c’è un fattore che continua a fare la differenza e che deve essere valutato con grande attenzione: l’autonomia. 

Come abbiamo già anticipato, le vecchie batterie al piombo avevano tempi di ricarica molto lunghi e spesso non permettevano di coprire doppi turni. In più, erano soggetti a cali di prestazioni man mano che si scaricavano, rendendo il lavoro meno fluido. 

Per questo motivo sono state sostituite con un nuovo tipo di tecnologia, ovvero le batterie agli ioni di litio, rapide da ricaricare, versatili (si possono effettuare anche ricariche parziali senza compromettere la batteria) e in grado di offrire energia costante fino all’ultimo ciclo di utilizzo. 

Questo consente di distribuire le ricariche durante la giornata e di sfruttare i carrelli anche su più turni, soprattutto nei lavori interni e nei settori in cui si può pianificare un utilizzo modulare della flotta.

Ma tutto questo, in alcuni contesti, non basta. 

Facciamo un esempio concreto: se un’azienda lavora su due turni da 8 ore, con un termico una macchina può bastare a coprire l’intero fabbisogno. Con l’elettrico, invece, in diversi casi è necessario raddoppiare la flotta per garantire la stessa continuità operativa.

Linde serie 1279 e serie 1471: il presente e il futuro dell’elettrico pesante

Se da un lato l’autonomia rimane il principale limite nei turni più intensivi, dall’altro ci sono modelli che hanno dimostrato come l’elettrico possa già sostituire concretamente il termico in diversi contesti. 

È il caso della serie 1279, ovvero E60 – E80, progettata per movimentare carichi fino a 8 tonnellate. 

Grazie a due potenti motori trifase integrati nell’assale, al sistema di gestione dell’energia e a comandi intuitivi, gli E80 offrono prestazioni affidabili, sicurezza e continuità operativa. Non a caso, in molte aziende questa serie ha già preso il posto dei termici, diventando un punto di riferimento per chi vuole unire potenza e sostenibilità senza compromessi.

Accanto agli E80, Linde ha introdotto una gamma ancora più ambiziosa: la serie 1471, conosciuta anche come i “giganti silenziosi”

Con portate che vanno dalle 10 alle 18 tonnellate, rappresentano la prima vera incursione dell’elettrico nel mondo della logistica heavy. 

Potenza, ergonomia e versatilità non mancano: i quattro motori elettrici e la cabina progettata per un uso intensivo li rendono macchine straordinarie, capaci di spostare carichi che fino a poco tempo fa erano appannaggio esclusivo dei termici. 

Tuttavia, la gestione delle batterie su mezzi di queste dimensioni rimane complessa: in alcuni casi, per garantire la stessa operatività di un termico, è necessario organizzare accuratamente la flotta e prevedere più batterie a disposizione in caso di batterie al piombo, altrimenti effettuare dei biberonaggi strategici in caso di batterie al litio.

In sintesi, gli E80 rappresentano il presente dell’elettrico pesante, il modello che dimostra come il termico possa essere già oggi sostituito in molte applicazioni, mentre i 1471 aprono lo scenario del futuro, portando l’elettrico a competere anche nel settore heavy, ma richiedendo ancora una pianificazione attenta per sfruttarne appieno il potenziale.

Termico o elettrico? La scelta dipende dal tuo lavoro

Alla luce di quanto detto, non esiste una risposta unica sulla scelta tra termico ed elettrico. 

L’elettrico è perfetto in certi contesti, soprattutto quelli interni, e con modelli come l’E80 si sta dimostrando una vera alternativa anche per i grandi carichi. Ma per chi deve coprire doppi turni molto lunghi senza possibilità di fermo, il termico rimane ancora oggi una soluzione necessaria.

È qui che entriamo in gioco noi: il nostro obiettivo non è quello di spingere un prodotto a tutti i costi, ma aiutare le aziende a valutare la soluzione più adatta, tenendo conto di carichi, turni, spazi di lavoro e budget. 

In alcuni casi l’elettrico può affiancare il termico, ad esempio utilizzando i carrelli a batteria per i lavori interni e i termici per il carico e scarico. In altri casi, può sostituirlo del tutto.

Conclusione

L’elettrico non è più solo il futuro: è già il presente in molti settori. Con la serie 1279, le aziende possono sostituire i termici in modo sicuro ed efficiente, beneficiando di tutti i vantaggi della tecnologia elettrica. Con la serie 1471, si intravede invece il prossimo passo: una logistica pesante più green e tecnologica, capace di affrontare carichi fino a 18 tonnellate.

La vera sfida non è decidere se passare all’elettrico, ma capire come e quando farlo. Con oltre 40 anni di esperienza e una conoscenza diretta dei modelli Linde, Ve.car è al fianco delle imprese del territorio per accompagnarle in questa transizione, proponendo sempre la soluzione giusta per ogni tipo di lavoro.

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